Budino kamut e cioccolato (milk-free) e qualche seria riflessione…
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Quelli “acculturati” che prepari con giorni di ricerche e quelli personali in cui sveli un pezzetto di te.
Ci sono quei post che finiscono nel dimenticatoio senza vivere l’ebrezza della pubblicazione e quei post che non hai ancora finito di scrivere e già sono pubblicati sulle pagine del tuo blog.
Ogni post ha la sua storia, il suo perchè, il suo attimo di creazione.
[Oggi volevo pubblicare un piatto di pasta. Era nei programmi dopo tutti questi dolci.
Ma è già l’una e quaranta, e non mi va di parlarvi di ricotta e peperoni, non è l’orario, forse anche solo a scriverne mi rimarrebbero indigesti? Non lo so, sta di fatto che sono rimandati a data da destinarsi.]
Tornando invece a questo post, alla sua natura, al suo perchè…
Non mi sono ancora espressa in merito ai fatti accaduti lo scorso weekend. Questo perchè solitamente ho un tempo di sedimentazione più lungo. Non reagisco all’istante se non con sgomento, stupore, smarrimento, incredulità.
Solo nei giorni seguenti, gli avvenimento accaduti si concretizzano in me.
Proprio in quei giorni in cui di solito tali avvenimenti passano in seconda di copertina o vengono trasformati, stravolti, esagerati: “mediaticizzati”.
Da fatti di cronaca nera si cerca di trasformarli in gossip, se ne straparla, se ne abusa.
La mancanza di rispetto per chi ha perso qualcosa, o peggio qualcuno a lui caro, regna sovrana.
Dal nord al sud. Dalla natura incontrollabile alla pazzia della mente umana, nulla si può cancellare.
I fatti sono li, in quei video più o meno amatoriali ripetuti fino allo sfinimento dai tg locali. Video mandati in onda quasi in loop. Ogni volta è la stessa storia.
Come se si potesse riavvolgere la pellicola e ricomiciare da capo. Una crepa, uno scoppio: morti e feriti.
E poi ancora: la medesima crepa, il medesimo scoppio. Ancora morti e feriti. Ma magari ripresi da un altro passante, un’altra angolazione che magari ci “regala” (perdonatemi la crudezza del termine) qualche dettaglio in più.
Questa sete di conoscenza perversa mi spaventa.
Come può la mente umana nutrirsi di tali espedienti?
A volte mi domando se ci rendiamo davvero conto che tutto questo “non è un film”♫.
Forse un blog di cucina non è il luogo appropriato per certe considerazioni.
Ma quando nel titolo leggo la parola consapevole, mi dico che non lo si può essere solo in cucina e che quindi anche queste riflessioni possono, a volte, affittare una pagina di questo blog ed essere scritte nero su bianco.
Come nel caso di questo post, tutte d’un fiato.
E così, per ritornare in cucina, con non meno serietà e con la stessa consapevolezza, andava scritta la ricetta di questo budino.
Un comfortfood per eccellenza. Una piccola coccola in cui rifugiarsi. Un piccolo momento in cui chiudere gli occhi e sognare.
Sognare di essere solo al centro di un bel film in attesa di un meraviglioso lieto fine.
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INGREDIENTI
(per 4 porzioni)
2 cucchiai di farina 00
500 ml di bevanda al kamut Sarchio (o latte come da ricetta originale)
70 gr di cioccolato fondente 75% Venchi
2 uova del pollaio
4g di gelatina in fogli (2 fogli)*
Per prima cosa mettete i fogli di gelatina in acqua fredda ad ammollarsi.
Mescolare in una casseruola a fondo spesso la farina con 1/2 bicchiere di bevanda al kamut (dai 500ml) con una frusta in modo da non formare grumi.
A questo punto preparatevi gli altri ingredienti a portata di mano in modo che non dobbiate abbandonare il budino con il rischio che si attacchi che si formino grumi.
Poi mettere la casseruola sul fornello a fiamma bassa e continuando a mescolare fate addensare. Poi un pò alla volta aggiungete la bevanda al kamut restante (come per fare la besciamella ci dice Sigrid) fino a terminare i 500 ml.
Mescolate per ancora un minuto poi aggiungete stevia (o zucchero) e il cioccolato sempre mescolanto. Fate sciogliere.
Aggiungete i fogli di gelatina ammollati, mescolate fino al completo scioglimento e poi togliete dal fuoco.
Aggiungete ora le uova sempre mescolando in modo che si addensi per bene.
Versate ora in pirottini per budini leggermente bagnati se intendete servirli “sformati” altrimenti in piccole ciotole o vasetti per lo yogurt come ho fatto il se li volete più informali e adatti a quella merenda golosa che a volte ci meritiamo.
Fate riposare in frigo per almeno 2 ore, meglio se preparati il giorno prima.
Si mantengono in frigo per qualche giorno, non di più.
*ho messo due fogli di gelatina perchè la bevanda al kamut con la cottura si comporta simile ma non uguale al latte e non sapevo se si sarebbero addensati per bene. Se usate il latte, sopratutto quello intero e fresco, potete ometterli.
(ricetta rielaborata da una ricetta di Sigrid)
E’ per questo che spesso preferisco sentirmi fuori dal mondo, spegnere la TV ed evitare i gionali. Capisco che è il loro lavoro, ma in circostante simili i giornalisti mi sembrano peggio degli avvoltoi, ho come l’impressione che gongolino delle disgrazie altrui!
Io invece gongolerei con uno dei tuoi golosi budini tra le mani. Avrei proprio bisogno di coccole cioccolatose. Un bacio, buona settimana
Ci bombardano, senza rendercene conto ci fanno diventare un popolo di guardoni assetati di particolari, che non cambiano la sostanza di ciò che accade, spesso è meglio spegnere tutto …spesso ci riesco, ma in fondo non possiamo vivere fuori dal mondo, l’importante è non farsi travolgere.
Ecco il dolce preferito di mia figlia, che me lo chiede a raffica…me lo hai ricordato anche tu!
ciao loredana
Io cerco sempre di non commentare, soprattutto di non straparlare di quello che succede, sul blog ma soprattutto sui social network, in cui un avvenimento, un dolore diventa solo una frase d’effetto per accumulere “mi piace” Ingegnoso questo budino…oltre ad essere sapientemente alleggerito…lo copio!
ha un aspetto da svenirci!
Sono pienamente d’accordo, anche se stare fuori da tutto questo non è facile…come dice Loredana non possiamo vivere fuori dal mondo l’importante è non farsi travolgere.
Personalmente, forse perchè sono mamma anche io, la tragedia delle ragazzine pugliesi mi ha sconvolta…è da due giorni che ho il terrore a lasciare mia figlia fuori da scuola. E’ più forte di me.
Il tuo blog diventa come ti ho già detto ogni giorno più bello e più tuo…nel senso che si vede chi sei…una bella persona vera, sensibile e speciale (beh, ma io l’avevo già scoperto da un pò ;)!)
Ti abbraccio e se posso rubo un budinetto…
baci
Non si hanno più le parole. E vedere e rivedere e rivedere e ancora rivedere questi fatti in televisione, tutti al bando e senza rispetto ai dolori degli altri, ci tolgono anche le poche che ci restano. Buona giornata!
Quanto hai ragione! Tutto viene sempre portato a una soglia di esagerazione senza confini, senza alcun rispetto dei sentimenti e delle persone, pur di far notizia, pur di cercare quel particolare che tiene lo spettatore “guardone” incollato allo schermo di una tv. Ecco perché raramente guardo i telegiornali e preferisco i giornali cartacei e quelli online: non si è passivi, ma si sceglie cosa leggere e come leggerlo.
Splendido il tuo budino! 🙂
Ti mando un bacione ^^
Il confort food in questo momento è un buon rifugio… Un bacio!
Anche io come Federica preferisco starne al di fuori, non sopporto questa attenzione morbosa per tutto ciò che aumenta l’audience, in più sono mamma di due bambine abbastanza piccole alle quali posso ancora evitare questa gratuità. Per quanto mi riguarda non ho bisogno di immagini per risvegliare emozioni dentro di me, mi basta sapere per entrare in empatia. Delle tue foto invece non mi stancherò mai, mi tranquillizzano, mi comunicano una sensazione di calore, di affetti famigliari, di una casa con il focolare acceso, di serenità
grazie
Valentina
Concordo pienamente!! Purtroppo tutto diventa un circo mediatico…anche il dolore più profondo viene calpestato e infatti spesso preferisco non accendere neanche la tv! Questo budino è delizioso ed un ottimo rimedio contro la malinconia e una dolce coccola per cominciare bene la giornata…oppure per finirla!! Un bacione!
Concordo perfettamente con te tesoro, stanno lì ad aspettare che succeda una disgrazia per poi parlarne per mesi in modo davvero inappropriato.. è assurdo.
Pensiamo a questi budini.. sono meravigliosi e non sai quanto ne vorrei uno in questa giornata grigia in cui l’unico protagonista sarà lo studio..
E’ da un pò che non ti sento, spero tu stia bene tesora, ti abbraccio forte!
Tralasciando tutte le disgrazie che si vedono al tg…
Bravissima!! Che bel budino, da provare!!
Accendere la tv in questi giorni è una tortura per l’anima, senza contare che Giorgia mi chiede continuamente perché è successo e altre domande le cui risposte mi fanno venire i brividi…
Comfortfood straordinario il tuo, adoro il cioccolato e i dolci al cucchiaio, mi ci tufferei dentro 😉
Si come non essere d’accordo con te lo spettacolo della tragedia per i media sono una tentazione davvero irresistibile come se il dolore delle persone vada condivisi in tv mentre resta una cosa molto personale e intima…..Questa meraviglia golosa invece la dobbiamo condividere e come!!!!Bacioni,Imma
Mi farò coccolare un pochino pure io da questo budino…
Mi rifiuto di guardare la tv, trovo che praticamente tutte le notizie siano di pessimo gusto (ovviamente per come le raccontano e per come ne abusano) .
Anche io domani metto un dolcetto per tirarci su in questo brutto momento!
un bacio
Sai cosa ti dico? io trovo osceno tutto questo parlare, scrivere commenti su fb o twitter postare foto, cartoline ricordo… ne sono schifata. Davanti a certe cose il silenzio è la cosa giusta, e come dici tu tutto questo ciarlare è un abuso.
Mi consolerò con questo budino delizioso 🙂
ma la stevia non ha retrogusti particolari, vero? (con i dolcificanti chimici mi restava sempre un retrogusto amaro in bocca). Bacione cara
Nel mio caso non ha lasciato strani retrogusti, forse perchè sovrastata dalla dolcezza del cioccolato… 🙂
Appena la sperimento anche “in bianco” ti faccio sapere!!
un bacio!
Concordo con te, quando il dolore diventa gossip preferisco spegnere la tv per rispetto nei confronti delle famiglie e di chi sta soffrendo in questi momenti…. purtroppo, a quanto pare, siamo in pochi a pensarla così….
passando invece a cose più leggere … mi piacerebbe molto concedermi un budino di questi prima di andare a letto, mi riappacificherebbe con il mondo! 🙂
Io sono daccordo solo in parte…purtroppo penso che cio` che e` successo sabato sia non un fatto di cronaca e basta, di delitti privati, purtroppo e` qualcosa di piu` osceno e con cui prima o poi dovremo fare i conti!
Il tuo budino piacerebbe molto al mio bimbo piccolo!
Francesca
Buongiorno bella,
anche io tento di tenere considerazioni “poco culinarie” lontano dal blog, tuttavia queste, a volte, è impossibile non esternarle, anche perchè i post sono il nostro specchio e vivono quasi fi vita propria, come hai detto all’inizio.
Per quanto mi riguarda, su certe cose la tv esagera totalmente, il diritto di cronaca passa sopra anche ai casi umani e alle vite delle persone? Fino a che punto è accettabile questo? Prendi quella sedicenne uccisa alla quale hanno rubato persino le foto da facebook. .. No comment
Era da ieri che aspettavo questa ricettina, mi sa che mi piace parecchio. Bacione
Non è la prima volta che le tv si accaniscano su queste cose.Io che abito in emilia,dopo quello che è accaduto non fanno che parlare di quei 3 paesi,perchè lì ci sono stati dei morti,per cui attira di più l’attenzione,ignorando tutti gli altri posti messi anche peggio.Centinaia di animali morti sotto il crollo delle stalle,decine di fabbriche distrutte,ospedali chiusi ecc…va bhè tornando alla tua ricetta,davvero ottima!!
Ma come non facevo a conoscere il tuo blog?! Mah, non ne ho proprio idea! Adesso mi leggo ogni tuo singolo post! Complimenti…anche per il budino al kamut! Golosissimo!! Ti aspetto sul mio blog, se ti va! 🙂 a presto!
Eh già… io dopo pe prime notizie certe non ho più ascoltato nulla…. E’ sempre uno spettacolo, tutto è spettacolo, vite spezzate, disastri naturali, abbiamo davvero così bisogno di azioni forti che ci smuovano? Io davvero sono stufa e non compero più quotidiani e non guardo la televisione se non per dei film registrati o nolleggiati… Basta…
Ma veniamo a questa consapevolezza che mi gusta di più oggi, un semplice budino per un momento da assaporare con calma, silenzio e relax…. Perfetto! Bacio
Ecco un altro blog davanti al quale mi sento piccola piccola! Vorrei tanto essere in grado di fare foto così belle e con una bellissima presentazione, ma a quanto pare sono solo in grado di cucinare. Mi unisco ai tuoi lettori fissi e, se ti fa piacere, passa a dare un’occhiata al mio blog e dammi qualche consiglio per migliorare le mie bruttissime foto. A presto!
una bellissima ricetta Bene…..
………
per quanto riguarda quella che hai scritto:
troppe cose brutte,troppe….
Capisco che il nostro tempo ci imponga di essere consapevoli di quello che accade. Io cerco di farlo. Ti confesso che dopo la notizia di Brindisi, il mio essere madre ha reagito fuggendo. Siccome ho una mente figurativa, ho evitato con accuratezza di ascoltare e leggere qualsiasi notizia sulla vicenda. Ho chiesto a mio marito degli sviluppi, ma con pudore perché il sentimento di rabbia misto a dolore era troppo forte. E tutt’ora una sensazione intensa di smarrimento non mi lascia. Condivido le tue parole completamente. Un grande abbraccio (budino al cioccolato…mmmmmm). Pat
il silenzio certe volte ha molto più significato delle migliaia di parole che si spendono per raccontare qualcosa.. e a volte aiuta molto di più. poi i fatti. ma quelli si possono fare anche senza accompagnarli con le parole.
il tuo budino, mi lascia “senza parole” ma in senso buono :O) davvero niente male l’ idea di utilizzare degli ingredienti alternativi per andare incontro alle varie esigenze di chi ci sta intorno… tutti hanno il diritto di confortarsi con un budino, no? :O)
un bacione cara Benni..
è un piacere leggere un post come questo, meglio che sia stato pubblicato che messo nella lista da pubblicare, come avviene alle volte. anche io non reagisco subito e non commento, soprattutto non riesco a farlo nel mio blog, per paura di non dare giusto luogo ad eventi tanto drammatici. Tu sei riuscita in quello che io ho temuto di fare e che non ho fatto.