Scrivere di gusto: il primo corso di critica gastronomica etica
In questo articolo voglio raccontarvi di un bellissimo corso a cui ho partecipato circa un anno fa e che penso sia stata per me una delle avventure più belle che abbia mai vissuto fino ad ora.
Non sono esagerata, lo dico davvero. Non dimenticherò mai (anche perché li ho annotati su carta;)) tutti i consigli che maestri e compagni mi hanno regalato e tutte le cose preziose che da essi ho potuto imparare. Nel cuore porto con me tutte le loro facce, tutte le parole scambiate con loro (qualcuna forse un po’ di troppo?) e il legame indissolubile che con loro si è creato. TUTTO QUESTO GRAZIE AL CIBO.
Ma partiamo dall’inizio, cercando di fare ordine tra i tanti pensieri che in questo momento affollano la mia testa. Il corso di cui vi sto parlando si chiama “Scrivere di gusto” ed è proprio la prima edizione quella di cui ho fatto parte. Io e i miei quattordici fedeli compagni siamo stati le “cavie” di un esperimento molto delicato. Un esperimento decisamente ben riuscito.
Che cos’è “Scrivere di gusto”? Si tratta del primo corso in assoluto che propone di insegnare non sono l’arte della scrittura, ma anche e soprattutto un approccio etico alla critica gastronomica. Un lungo percorso che, tra lezioni teoriche, esperienze pratiche e redazioni didattiche, ci ha permesso di conoscere un pochino di più il colorito e complesso mondo della ristorazione e della critica gastronomica attuale, per poi essere in grado di parlarne e di “giudicarlo” in modo più consapevole.
Proprio in questo periodo, o poco prima, cominciavano le uscite ai ristoranti. Non dimenticherò mai l’emozione di quel giorno, quando ho scoperto quali mete mi erano state assegnate.
Ebbene sì, per conoscere ancora più da vicino il cibo e per poterne scrivere con più chiarezza, abbiamo visitato, RIGOROSAMENTE IN INCOGNITO, alcuni tra i ristoranti più importanti di Milano, ne abbiamo scritto pregi e difetti e abbiamo infine costruito la prima guida gastronomica etica alla ristorazione meneghina.
Il fondatore di tutto ciò? Valerio Visintin, il famoso critico gastronomico “mascherato” del Corriere della sera. Come, non lo conoscete?? Sì, lo ammetto, anche io prima di quel famoso aprile in cui tutto è iniziato avevo sentito parlare di lui una sola volta.
Ma incontrarlo per me è stato un regalo grandissimo. Pensate che, nonostante la sua durezza e il suo carattere non proprio docile, mi ci sono pure affezionata, e non poco.
Lui è diverso da tutti gli altri, non solo perché scrive di cibo come un vero e proprio poeta moderno, ma anche perché lui i ristoranti li paga di tasca propria e li visita in incognito, mascherandosi di nero affinché nessuno lo possa riconoscere.
Che cosa stramba, direte voi. Se ci pensate un attimo, però, non è così tanto strano il desiderio di fare conoscere a tutti le tecniche di un mestiere tanto ambiguo come è oggi quello della critica gastronomica, per riportarlo alla sua originale purezza.
Giuro che, prima di cominciare a scrivere, mi sono promessa di essere sintetica. Ovviamente non basta un semplice articolo per riportare su carta tutte le emozioni vissute in quei pochi ma lunghissimi mesi? Un’ultima cosa però ve la voglio dire.
Perché è stata un’esperienza così speciale per me? Be’, innanzitutto perché mi ha permesso di conciliare due mie grandi passioni, quella del cibo e della scrittura, di assecondarle e di andare a fondo di esse, contribuendo poi in modo decisivo alla scelta del mio lavoro. Mi ha permesso di scoprire e sviluppare alcune mie capacità, per la scrittura ad esempio, facendomi scontrare con tutti i miei limiti e difetti (che non sono pochi hihihih). E poi io sono una del “tutto subito”. Vorrei arrivare al risultato saltando quello che ci sta in mezzo, bruciando un po’ le tappe. E invece la vita è fatta di tappe, è fatta di attesa paziente.
Per questo sono debitrice ai miei cari compagni di percorso, tutti più avanti di me con l’età. Perché da essi ho cominciato a imparare che per guadagnare le cose nella vita ci vuole tempo ed esperienza. Ed è proprio questo il bello.
Se siete curiosi di sapere di più sul corso “Scrivere di gusto” e sulla guida “Eat.mi”, vi lascio qui sotto il link del sito
http://www.scriveredigusto.it/
Il libro, invece, potete trovarlo in tutte le librerie di Milano o acquistarlo online.
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