L’uva – Pizzette all’uva fragola
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L’UVA
Stagione: fine estate-inizio autunno
Già coltivata nella mitica Mezzaluna fertile, l’uva è da sempre stata usata un frutto così versatile da essere usato per produrre vino, aceto, marmellata, gelatina, olio di uva, verjus e anche il cremortartaro.
Bianca, nera, rosata o verde, l’uva si presenta sempre sotto forma di grappolo, essa è in realtà una bacca, come more e mirtilli.
Esiste una grande varietà di uva da tavolo che si distingue per gusto, dolcezza, forma, buccia, sugosità e la presenza o meno di semi.
Alcuni esempi importanti possono essere.
La flame seedlees: uva nera, senza semi dalla polpa succosa.
La Red globe: uva con acini rossi, tondi e grandi, con polpa chiara e dal gusto sottile.
La moscato: uva che racchiude al suo interno un’ulteriore suddivisione, viene usata per fare vino, uva passa e uva da tavola.
La Thompson seedlees: uva usata per produrre uva passa, si presenta senza semi, con la buccia giallo-verde e un gusto molto dolce.
Come sceglierla e conservarla:
Ricordiamo sempre che gli acini maturano solo finché rimangono attaccati alla pianta! Dunque, quando dobbiamo comprare uva da tavolo, verifichiamo che sia fresca scuotendo leggermente il grappolo. Se gli acini cadono facilmente il grappolo non è più fresco.
Per quanto riguarda il colore, l’uva bianca deve tendere a un colore tentende più al giallo che la verde, mentre le varietà d’uva rossa sono migliori più il loro colore si presenta intenso.
L’uva non lavata può restare in frigorifero all’interno di sacchetti di plastica per 5-7 giorni.
Proprietà nutritive:
L’uva contiene vitamine B e C, fibre alimentari, potassio, proteine, tannini e il rasveratrolo (un elemento che inibisce il cancro).
Piccole astuzie culinarie:
Per alcuni usi specifici l’uva va pelata. Per farlo, incidete leggermente gli acini all’estremità superiore e “tirate” via la buccia con attenzione. Se la buccia risultasse troppo spessa, immergeteli in una ciotola con un dito di acqua bollente, poi rinfrescateli e provate a pelarli.
Per levare i semi senza rompere l’acino a metà, fate sempre un’incisione con un coltellino su un’estremità e poi, sempre con esso, “scavate” leggermente all’interno dell’acino per far fuoriuscire solo i semi.
La mia proposta culinaria:
Il piatto di oggi è un classico spesso proposto nella cucina italiana: la schiacciata con l’uva.
Per l’impasto:
25g di lievito di birra
500 g di farina 00 Milleusi Molino Pivetti
2,5 dl (circa) di acqua tiepida
Per la farcitura:
1 grappolo di uva fragola appena colta
Olio evo poco fruttato (per me quello del frantoio del mio paesello)
Zucchero semolato
Cannella (facoltativa)
Marsala (facoltativo)
Procedimento:
Per l’impasto sciogliete 25g di lievito di birra sbriciolato in 0,5 dl di acqua tiepida. Mescolatelo a 500g di farina, aggiungete un cucchiaino di sale e uno di zucchero e impastate aggiungendo altri 2 dl di acqua tiepida.
Impastate con le mani fino ad ottenere un composto appiccicoso. Fatto ciò, sulla spianatoia infarinata, continuate a lavorarlo energicamente e raccogliendola a più riprese.
Formate poi una palla, mettetela in una terrina, incidete una croce in superficie, copritela con un telo caldo-umido e lasciatela lievitare in un luogo tiepido (25°-26°), io l’ho messa sotto il sole fuori dalla finestra.
Lasciatela lievitare fino a ché non sarà raddoppiata di volume. A questo punto rilavoratela e posatela nuovamente a lievita con il procedimento visto in precedenza.
Quando la palla sarà raddoppiata di dimensioni, prendete le teglie (le mie erano 12×20 e mi sono venute 10 pizzette) e ricopritele di carta da forno.
Poi rimpastate la palla lievitata e dividetela in palline del numero delle teglie, poi stendete ogni pallina nella sua teglia con le mani.
Finito questo procedimento lasciate l’impasto lievitare ancora per un’ora all’interno delle teglie, coperte con un telo di cotone.
Nel frattempo prendete l’uva, lavatela e asciugatela delicatamente, poi incidetela e togliete i semi (in alternativa si può usare un’uva senza semi come la flame seedlees descritta precedentemente).
Potete anche decidere di lasciare l’uva immersa in una ciotola contenente marsala per una decina di minuti per donare un tocco in più alla ricetta.
Fatto ciò ponete gli acini sulle focacce premendo con le dita in modo da affondarli leggermente nell’impasto.
Prendete ora un goccio di olio evo, bagnate un pennello e passatelo sulla superficie delle pizzette, poi spolveratele con lo zucchero e infornate a 200°-220° per 30 minuti.
Se volete renderle ancora più golose, 3 minuti prima di ultimare la cottura spolverizzatela con un altro cucchiaino di zucchero, magari aromatizzato alla cannella e passatela sotto il grill per caramellare la superficie.
Ecco qui il risultato!
Siccome avevo in casa ancora qualche fico, mi sono permessa di provare anche la versione con i fichi e devo dire che non mi ha affatto deluso! 😉
Un abbraccio,
B.
WOW che bello il nuovo look, mi piace proprio un sacco il nuovo header naturalistico 🙂
E che dire della schiaccia con l’uva…me ne hai fatto venire una voglia incredibile. Soffice e succosa…bonaaaaaaaa 🙂 Un baciotto
Una fettina di questo dolcetto delizioso mi andrebbe bene a quest’ora! Ciao
Ciao Benny! Che bei dolcetti! Mi piacciono da morire entrambe le versioni:)
complimenti e a presto;)
Che belle! Gnam, gnam! CIAO SILVIA
@Fede: grazie tata!!spero di donare un pò delle mie eco conoscenze a tutti! bacio
@Molly: eh si a tutte le ore!! 🙂
@Claudia!!grazie caraaaaaa!!bacio
@Silvia: un bacio
ah se avete altre cose da aggiungere alle “schede degli ingredienti” mettetele nei commenti che poi io le inserisco nel post con il vostro nome e link al vostro blog 🙂
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Un abbraccio,
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Te ne saremmo davvero grati! ^.^”
Quanta gola mi fa questa semplice ma ricca focaccina ^_^ ci vediamo il 15 Ottobre a Novara!
Bacioni
Sonia
@Fabiola: Certo!! Adoro il vostro magazine!! metto subito il bannerino! 🙂
@Sonia: certo tesora!!! Ci vediamo a Novara! 🙂